Data:
24 marzo 2023

«Si continua con una generica e disinformata raccolta di firme, che comunque non viene minimamente ostacolata o impedita. Ne basterebbe una sola, ma di un tecnico esperto in ingegneria idraulica per la mitigazione del rischio che documentasse in cosa e perché il progetto presentato è sbagliato e come invece vorrebbe essere redatto. Ma questi elaborati, calcoli, documenti o anche semplici indirizzi tecnici non li ha mai presentati nessuno». Questo il commento del sindaco Nanni Campus sulle ultime polemiche relative al Fosso della Noce. Al fine di dare una corretta informazione, si propone una breve sintesi del progetto e alcune Faq relative alle notizie diffuse negli ultimi giorni.

Nel Comune di Sassari sono presenti diverse zone con corsi d’acqua i cui alvei non sono stati rispettati dallo sviluppo urbano. Un’area attraversa la valle dell’Eba Giara e penetra in città in corrispondenza della Valle del Rosello dove si congiunge con la fascia di rischio idraulico che parte dallo stadio Vanni Sanna scorre lungo l’asse via Oriani-viale Umberto, attraversa la Valle del Rosello, passa da Tana di Lu Mazzoni e arriva a Predda Niedda. La situazione si è resa sempre più critica e pericolosa nel corso dei decenni: gli alvei sono stati ricoperti dai detriti derivanti dalla costruzione dei palazzi lungo tali corsi e di fatto tombati, bloccando il flusso dell’acqua che in natura non può essere ostacolato senza conseguenze. Questo ha comportato che la Regione Sardegna nella predisposizione del Pai (piano di assetto idrogeologico) abbia individuato in tutte queste zone del Comune di Sassari il massimo rischio idraulico indicato dall’acronimo HI4 (pericolosità molto elevata, si veda la foto 1). Vista l’elevata pericolosità abbiamo ottenuto finanziamenti per circa 10 milioni alla Regione e allo Stato per progettazioni e parte dei lavori; lavori che complessivamente ammonteranno a circa 20 milioni.

Particolarmente pressante e urgente era intervenire nell’area più densamente popolata: stiamo parlando proprio della zona del Fosso della Noce, dove si trovano centinaia di palazzine abitate da migliaia di persone.

I fondi ottenuti per la realizzazione del progetto pari a 5 milioni, più una premialità da 500 mila Euro per aver avviato la gara di appalto entro il 31.12.2022, derivano dalla partecipazione ad un bando PNRR fondato sul rispetto dei criteri ambientali e del principio di non aggravio del danno sulle componenti ambientali. Inoltre, ulteriori 460 mila Euro sono stati acquisiti dalla Regione Sardegna. Il tutto sulla base di uno studio di fattibilità tecnico economica redatto dal gruppo di professionisti che si era aggiudicato la sua realizzazione. Il progetto è stato realizzato sulla base delle indicazioni previste dalle norme nazionali e regionali e prima fra tutte dalle norme del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) e dalle Norme Tecniche e di settore in materia di gestione delle acque meteoriche in ambito urbano. Così come imposto e approvato dall’Adis, l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

Inoltre l'intervento da 1 milione e 90mila euro nel Rio Calamasciu risolverà i problemi di allagamento generati dal fiume nel piazzale di Eurospin e Maurys, a Predda Niedda . È già conclusa la fase di redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Un secondo intervento, sempre sul Rio Calamsciu (di cui attualmente è finanziata la progettazione per 460mila euro), mira alla sistemazione idraulica del Rio nei tratti a valle del precedente cantiere.

L'intervento in via Sorso - viale Sicilia, per un importo di 1.900.000 euro "stomberà" il canale coperto che attraversa la vallata del Rosello sino a sboccare al di là del terrapieno di via Sicilia. Dopo le varie verifiche previste, inizierà l'iter di approvazione da parte della Giunta comunale e una volta concluso si passerà ai successivi livelli di progettazione. È inoltre in fase di approvazione il progetto redatto per la manutenzione del Rio S. Orsola e del Rio Giuncheddu. Conclusa la conferenza di servizi e acquisiti i vari pareri dagli enti preposti, si potrà approvare tale progetto, che consentirà, di intervenire, compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione, con la pulizia dei tratti più critici di tali corsi d'acqua.



CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

L’intervento ha l’obiettivo di mettere in sicurezza idraulica la vallata del Fosso della Noce, dove oggi si trovano centinaia di palazzine con migliaia di residenti.

Il progetto consiste nella realizzazione di un alveo da 890 metri in gran parte a cielo aperto, realizzato con materiali naturali in grado di raccogliere e allontanare le portate di piena eccezionale evitando che allaghino pericolosamente case, strade e giardini. L’acqua potrà così superare in totale sicurezza i terrapieni di viale Trento e viale Trieste per raggiungere la Valle del Rosello, fino al Rio San Giovanni.

La larghezza massima della parte naturale a cielo aperto (372 metri) sarà di 7 metri mentre in corrispondenza dei parcheggi esistenti (Santi Angeli, Provincia di SS, Banco di Sardegna, Condomini vari) il canale sarà largo massimo 4 metri (e lungo 209), in calcestruzzo con copertura con griglia carrabile in modo da non perdere posti auto, così come i tratti di raccordo di cui 160 metri sotto i 2 terrapieni. Per 372 metri, corrispondenti alle attuali aree verdi, saranno utilizzati materiali naturali: terra, pietrame e piante.

Il passaggio attraverso i rilevati di viale Trento e viale Trieste sarà realizzato con una tecnica detta “No-Dig” che prevede la trivellazione orizzontale dei terrapieni senza ulteriori scavi. Ciò consentirà di ridurre fortemente la produzione di rifiuti da scavo, di azzerare la produzione di agenti inquinanti (polveri, anidride carbonica, rumore) e di non creare disagi alla popolazione per interruzioni del traffico o della percorribilità di viale Trento e viale Trieste.

Con l’attuazione del lavoro, in caso di evento meteorico intenso, le acque superficiali potranno essere incanalate nella nuova linea di deflusso e raggiungere il Rio San Giovanni senza creare allagamenti e dissesti e pericolose situazioni di criticità idraulica.

La realizzazione dell’opera prevede la rimozione di alcuni alberi lungo il tracciato e al tempo stesso il rinverdimento del nuovo canale con essenze autoctone e nuovi alberi lungo il margine del canale; ciò consentirà il mantenimento degli habitat attualmente presenti e al contempo una nuova opportunità per la formazione di ecosistemi che vivono grazie alla presenza dell’acqua.

PAI - rischio idrogeologico
PAI - rischio idrogeologico  

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Ultimo aggiornamento

24/03/2023, 13:10