Servizi sociali, inaugurata in via Duca degli Abruzzi la nuova Stazione di Posta

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«È il luogo dove le persone più vulnerabili potranno essere accolte e prese in carico»

Data:

30 ottobre 2025

Mettere a punto un sistema che consenta la presa in carico coordinata e continuativa delle persone più vulnerabili, favorendo il loro accesso a servizi di prima accoglienza e di orientamento. È il percorso lungo il quale si stanno muovendo il Comune di Sassari e gli altri Comuni del Plus che opera nell’ambito territoriale di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino. Un percorso che oggi raggiunge una tappa significativa: l’avvio in via Duca degli Abruzzi della Stazione di Posta. Finanziato dal Pnrr nell’ambito della missione Inclusione e Coesione e affidato in gestione al Gruppo Ali di Cagliari, «sarà un presidio per il contrasto alla povertà e la costruzione di percorsi di inclusione», come ha affermato questa mattina l’assessora alle Politiche e servizi di coesione sociale e Pari opportunità, Lalla Careddu, intervenendo all’inaugurazione assieme al sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, per poi lasciare che fossero il dirigente e i tecnici del settore Servizi sociali del Comune di Sassari a spiegare i servizi erogati nel nuovo spazio, le modalità di erogazione e i destinatari.
Il progetto nel suo complesso rappresenta per il Plus un investimento superiore al milione di euro con l’obiettivo di offrire un presidio stabile di servizi e costruire percorsi di reinserimento sociale, lavorativo e abitativo. «L’ambito di Sassari, Porto Torres e Stintino conta circa 160mila abitanti, di cui oltre 1.100 persone senza fissa dimora e 7.700 nuclei familiari presi in carico per misure di sostegno al reddito», ha rimarcato Mascia, guardando con non poca preoccupazione anche alla dimensione sovracomunale, che peraltro lo investe direttamente come sindaco della Città metropolitana. «Una città che vuole guardare avanti e immaginare un nuovo modello di sviluppo che garantisca il benessere della propria comunità non può non guardarsi alle spalle e tendere la mano a chi è rimasto più indietro – ha aggiunto – solo una comunità solidale e attenta a chi sta ai margini è davvero in grado di pianificare con serietà il proprio futuro».
Negli ultimi anni il Comune di Sassari ha costruito una rete di interventi che integra servizi pubblici, terzo settore e volontariato: il segretariato sociale, il pronto intervento sociale, le quattro case per i progetti di housing temporaneo, le unità di strada, i dormitori Caritas e Gruppo Vincenziano, il dormitorio comunale gestito dai Guardian Angels, la distribuzione di beni alimentari e i tirocini di inclusione lavorativa. «La Stazione di Posta nasce come evoluzione naturale di questo sistema, per garantire una presa in carico coordinata e continuativa delle persone più vulnerabili», ha ribadito l’assessora Careddu.
«Nel centro servizi di via Duca degli Abruzzi  le persone senza dimora, gli stranieri in transito, gli ex detenuti privi di riferimenti familiari e chi vive in condizioni di grave marginalità possono accedere a servizi di prima accoglienza e orientamento», hanno poi raccontato il dirigente del settore, Toni Solinas, e il responsabile del progetto, il funzionario Alberto Puglia. «Un’équipe multidisciplinare composta da psicologo, educatore e assistente sociale garantirà un front office quotidiano, curerà i progetti personalizzati, l’attivazione della residenza anagrafica virtuale e un servizio di fermo posta per permettere l’accesso ai diritti e alle prestazioni socio-sanitarie». Non solo. «Grazie al raccordo con l’Asl e il Centro per l’impiego, nello spazio saranno disponibili docce, lavanderia, guardaroba, deposito bagagli, distribuzione di beni e bevande, mediazione culturale e linguistica, orientamento al lavoro e alla formazione».
Una seconda sede, sempre finanziata dal Pnrr, sarà presto operativa in via Frassetto. Oltre a replicare i servizi di via Duca degli Abruzzi, ospiterà anche un piccolo dormitorio da sei posti, dedicato ai casi più urgenti. «Si prevede la presa in carico di circa 90 persone l’anno – ha concluso Lalla Careddu – con un approccio integrato che unisce bisogni materiali e accompagnamento socio-educativo».

Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Ultimo aggiornamento: 30/10/2025, 16:44