Grandi Macchine a Spalla, in sala Duce la mostra dedicata alla Festa di Santa Rosa

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Costantino Idini fotografa le emozioni che accomunano Viterbo a Sassari, Nola e Palmi

Data:

06 agosto 2025

Raccontare le emozioni e i protagonisti di una festa dal fascino intatto e dal forte valore identitario, rinsaldare il legame che unisce le comunità e i territori della Rete delle grandi macchine a spalla. Sono i due obiettivi che ispirano 130 uomini coraggiosi. Gloria, una delle Macchine di Santa Rosa di Viterbo, il reportage fotografico di Costantino Idini in collaborazione con la Rete delle Grandi Macchine a Spalla.

Realizzata sotto l’egida della responsabile della Rete, Patrizia Nardi, la mostra aprirà i battenti domani, giovedì 7 agosto alle 18, nella sala Duce di Palazzo Ducale, a Sassari. Inserita dal settore Cultura tra gli appuntamenti di cartello della Faradda di li Candareri 2025, l’esposizione di 58 foto realizzate dall’artista sassarese sarà visitabile sino al 22 agosto dal lunedì al venerdì festivi esclusi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Proclamate dall’Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, le feste in rete che hanno per protagoniste grandi macchine devozionali a spalla e i loro portatori, uniscono tradizioni e culture appartenenti a comunità per altri versi assai differenti tra loro ma tutte espressione della cultura della tradizione rituale mediterranea. Una condivisione di intenti e di progetti che caratterizza la Rete, che Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanitá come esempio, modello e fonte d’ispirazione. Il reportage di Costantino Idini è stato realizzato nel 2023 a Viterbo, in occasione  della prima edizione del Trasporto dopo l’assenza della pandemia e con grande partecipazione corale.
Lo scorso anno, così come da tradizione della festa viterbese che cambia la Macchina ogni cinque anni, Gloria è stata sostituita da una nuova Macchina, Dies Natalis, progettata dall’architetto Ascenzi e realizzata dal Comune. Gloria,
nella sua architettura bianca e imponente, rimane nel ricordo e nelle immagini attraverso cui il fotografo ha saputo cogliere dettagli, volti, espressioni che raccontano gioia, fatica, emozione e devozione.
Costantino Idini è noto soprattutto per la sua produzione di ritratti, reportage e storytelling. Spazia dal documentario alla street photography sino all’arte figurativa. I suoi ritratti sono profondamente narrativi, si concentrano sugli aspetti emotivi e culturali. Non una collezione di volti, ma il racconto delle storie che si celano dietro ogni sguardo, ogni segno, ogni espressione. «Negli anni ho avuto l’onore di documentare le più suggestive feste italiane, dai Candelieri di Sassari alle altre Feste della Rete delle Macchine a Spalla – racconta – ho potuto raccontare e mettere in comunicazione tra loro storie di devozione, fatica e comunità». Da qui l’idea di un progetto di cui la mostra in sala Duce è solo una parte. «Il mio lavoro mira a preservare la memoria visiva di queste tradizioni, unendo rigore documentaristico e sensibilità artistica – conclude Idini – le immagini non sono solo testimonianza, ma strumento per far conoscere e valorizzare un patrimonio unico».
Costantino Idini aveva fatto parte, nel 2020-21, del gruppo dei fotografi di comunità individuati dalla Rete nel contesto del progetto Reportage di Patrimonio, ideato dal coordinamento tecnico-scientifico con la presidenza e la del Festival della Cultura del Viaggio, che ogni anno va in scena nella sede dell’Istituto Geografico Italiano a Villa Celimontana a Roma e la direzione artistica di Antonio Politano, giornalista e fotoreporter.

Locandina della mostra
Locandina della mostra

Ultimo aggiornamento: 07/08/2025, 15:03